La Chiesa di Santa Maria della Pace è tra le più belle di tutta Roma, soprattutto quando si vuole buttare un’occhiata sul Rinascimento della città. Sorta sopra la fatiscente chiesa denominata "Sant’Andrea Acquarenaeris", da coloro che portavano l’acqua dal vicino Tevere per spurgarla e renderla bevibile, la chiesa fu completamente restaurata per volere di Papa Sisto IV, sebbene lui non arrivò mai a vedere la fine dei lavori.
Un Papa, questo Sisto IV, che legherà in eterno il suo nome a quello della Cappella Sistina, edificio che verrà completamente rivoluzionato sotto il suo pontificato. Sisto IV, però, fu un pontefice molto attivo anche politicamente, come era uso nell’epoca. Non dimentichiamoci mai la dimensione politica che il Pontefice aveva, essendo a capo non solo di una religione, ma anche di un vero e proprio Stato. Per tale ragione l’appellativo "della Pace" deriva dalla Pace di Bagnolo che, alla fine del ’400, segnò la fine di una diatriba politico - militare tra lo Stato della Chiesa, la Repubblica di Venezia, e il Regno di Napoli. Baccio Pontelli, architetto preferito di Papa Sisto IV, comincerà i lavori per la realizzazione della chiesa seguendo alcune indicazioni espresse proprio dal pontefice, che tutto voleva tenere sott’occhio per quanto concerneva gli interventi urbanistici di quella che, per Sisto IV, doveva essere una Roma moderna e funzionale. Ma altri protagonisti del primo Rinascimento romano e italiano interverranno con la loro arte e maestria, oltre che Baccio Pontelli. Cito ad esempio Bramante ed il suo celeberrimo chiostro, che diventerà un modello per tutti quelli ad esso successivi.
Oppure come non parlare di Raffaello e della sua cappella Chigi, la prima a destra dopo aver oltrepassato l’originale portale quattrocentesco. Fu Agostino Chigi, grande mecenate e amante di Raffaello (cliccate qui per maggiori informazioni su questa importante figura storica), a chiedere al maestro di realizzare un’altra cappella dedicata alla sua famiglia, dopo quella sita in Santa Maria del Popolo. E Raffaello darà mostra di sé soprattutto nelle opere pittoriche, in quelle eleganti Sibille poste sopra l’arcata con i Profeti. Oppure la prima cappella a sinistra, quella Ponzetti, il cui progetto e gli affreschi furono curati da Baldassarre Peruzzi, altro protagonista del primo Cinquecento romano. Ma vi sono anche sorprese archeologiche, come il marmo della Cappella Mignanelli (seconda a sinistra) che proviene dalla rovine del Tempio di Giove Capitolino, di cui oggi rimane ben poco (sebbene rivesta un'importanza determinante per la storia di Roma, come potete leggere qui). Insomma, un compendio d’arte e bellezza completata dalla tribuna e dalla magnifica cupola di stampo seicentesco, che rendono questa chiesa una delle più belle del Rinascimento romano, oltre che uno degli edifici più incredibili di tutta Roma.