Tra le basiliche di Roma più accattivanti e affascinanti merita un cenno quella di San Lorenzo in Lucina, situata su di uno spiazzo che si apre lungo Via del Corso, a pochi passi dal Parlamento. Questa è una delle chiese più antiche di Roma se si considera che fu, almeno secondo le fonti in nostro possesso, costruita nel corso del V secolo d.C. su un precedente luogo di culto cristiano (forse una domus ecclesia). Un destino comune a molte chiese romane, un’evoluzione che si dipanava da abitazione private prestate, più o meno segretamente, alla comunità cristiana sino a chiese realizzate sotto la luce del Sole, soprattutto a seguito dell’Editto di Milano del 313 d.C. firmato da Costantino e Licinio che diede libertà di culto anche ai cristiani.
Molte sono le curiosità e le leggende attorno alla Basilica di San Lorenzo in Lucina, a partire dallo strano nome. Cosa significa, infatti, il termine "Lucina"? Probabilmente ciò deriva da un'antica divinità minore appartenente alla religione politeista romana. I Romani usavano pregare, ringraziare ed identificare divinità anche nelle cose più piccole, o negli eventi più comuni. E' l'esempio di Luceres, la divinità deputata alla nascita, al momento esatto in cui il nascituro esce dall'utero materno, vedendo la prima luce della sua vita! Detto ciò, addentriamoci all'interno della basilica, a navata unica fiancheggiata da cappelle, ognuna con la propria peculiarità e bellezza. Una chiara impostazione rinascimentale, poiché la basilica, come molte altre chiese che risalgono allo stesso periodo di fondazione, ha subito nel corso dei secoli numerosi restauri e ricostruzioni. Da citare quelle ad opera di papa Pasquale II nel XII secolo, un pontefice certamente molto attivo dal punto di vista dell’edilizia religiosa, un papa che si preoccupò di restaurare moltissime chiese di Roma, anche vecchie di secoli!
Come detto, la chiesa nasconde molte tesori, alcuni visibili ed altri un po' meno... innanzitutto, degnamente riposta in una preziosa teca, sotto l'altare della prima cappella a destra troviamo la pezzi della graticola in cui, secondo la tradizione, San Lorenzo fu barbaramente martirizzato (da qui il titolo della chiesa stessa, sorta esattamente nel punto del suo martirio secondo una tradizione millenaria). Da citare, come vedete in foto, anche una straordinaria opera del Bernini. Notate quel busto marmoreo che sembra quasi voler uscire dal suo spazio? Ovviamente, un frutto del genio berniniano, sempre capace di portare vita alle sue opere d'arte, come in questo caso, di dare loro un’energia ed una vitalità per mezzo della posa, dei gesti, dei più minuti dettagli. Anche la “Crocifissione” di Guido Reni, ben visibile nei pressi dell’altare maggiore, aiuta la Basilica di San Lorenzo in Lucina ad essere meritevole di ben più di una visita. E poi il misterioso monumento funebre dedicato a Poussin, di cui qui potete leggere più nel dettaglio per scoprire i segreti su questa particolare opera d'arte. Vi consiglio anche, qualora possiate, di ammirare ciò che vi è al di sotto della chiesa: un’area archeologica sotterranea dove è possibile entrare in contatto con sostruzioni e rimanenze romane, frammenti degli edifici qui presenti nel corso dell’Impero Romano. Una storia sempre in divenire quella di Roma, capace di mostrarsi appieno anche all’interno di una splendida basilica di Roma con appena 1500 anni…