Ci troviamo nel Museo Etrusco dei Musei Vaticani, aperto da papa Gregorio XVI nella metà dell’800. Ricordatevi che i Musei Vaticani sono in realtà composti da diverse sezioni e collezioni, ed in particolare il Museo Etrusco lo adoro in quanto in parte al di fuori del normale circuito turistico e museale. Insomma, si possono ammirare le opere d'arte in relativà tranquillità, e anche per una guida turistica locale come me è sempre un piacere passeggiare in queste sale con quei visitatori che hanno la volontà di penetrare, un poco più a fondo, nei misteri dell'antica civiltà etrusca.

Questa scultura bronzea incompleta rappresenta, anche se non sembra, un importante documento storico che ci apre uno squarcio sul mondo degli etruschi. Questo è il Marte di Todi, statua risalente addirittura al V secolo a.C. (quindi più di duemila e cinquecento anni fa) che rappresenta, appunto, il Dio della Guerra. Da ricordare che il Pantheon etrusco ha molti punti in comune con quello greco, e ciò è dovuto ai prosperi traffici commerciali tra le poleis greche in Italia, e non solo, e le città-stato etrusche (un altro magnifico esempio di quanto appena detto è qui). Mercati e commerci che hanno portato ad una commistione di stili e culture. Non è un caso, infatti, che lo stile ed il volto del cosiddetto Marte di Todi ricordi, da vicino, quello greco dell’epoca. Alta 141 cm, infatti, la statua sembra quasi quella di un oplita dell’antica Grecia, soggetto rappresentato in svariate forme, soprattutto in pitture policrome su ceramica.

Questa statua fu donata da un certo Trahal Trutitis, un cittadino etrusco che, forse per status sociale o forse per ringraziamento, donò questa statua al tempio della zona, probabilmente dedicato proprio a Marte. Incredibile pensare come l’iscrizione dedicatoria sia ancora oggi visibile: "Ahal Trutitis dunum dede" ("Ahal Trutitis ha offerto in dono [questa statua]"). Un’epigrafe importantissima perché, e non sono molte le occasioni, possiamo leggere quello che era, probabilmente, un mix tra etrusco e umbro. Un vero documento storico di inestimabile valore! E siamo già fortunati che il Marte di Todi sia giunto così integro, con possibilità di vederlo ancora oggi. Siamo certi, infatti, che la statua avesse anche un elmo (mai ritrovato) e che poggiasse su un piedistallo, anch’esso mai scovato. Comunque sia esso rimane uno spaccato della cultura e della società di Todi, una delle tante cittadine fondate dal popolo degli Etruschi, che ancora oggi porta con sé molti misteri...