Alla Galleria Doria-Pamphilj a Roma non abbiamo solo sarcofagi romani, busti marmorei raffiguranti Papi o stanze di velluto e seta. Abbiamo anche, pensate, ben 3 quadri di Caravaggio! Che goduria per una guida turistica locale come me, ma anche per i numerosi  visitatori che vogliono apprezzarne tutta la bellezza. Pronti a saperne di più?

Diamo, in particolare, un'occhiata a quello centrale, il "Riposo durante la fuga in Egitto", in cui notiamo la Sacra Famiglia ed un angelo visto da tergo. Ecco, ciò che rende speciale quest’opera, e tutta l’arte di Caravaggio, sta proprio qua, in questa figura angelica che, allietando il tanto sospirato riposo, suona il violino alla Sacra Famiglia. Un’atmosfera rilassante, in cui Maria, come una popolana qualsiasi (date un’occhiata alla sue comune vesti) ascolta ma allo stesso tempo si occupa di Gesù Bambino. E con Giuseppe che, davanti l’Angelo, si preoccupa di tenere lo spartito con le note suonate dallo stesso, quasi rapito dall’angelica musica. Un senso di quiete e quasi di dimensione mistica fuoriesce da questo dipinto, che rappresenta quasi un unicum per lo stile e la formazione del maestro. Qui, come in pochissimi altri esempi nella sua carriera, notiamo come Caravaggio abbia inserito un fantastico paesaggio, incredibilmente aderente alla realtà nelle piante e nella natura che, in generale, fa da cornice alla Sacra Famiglia. Tra l’altro c’è chi ha ravvisato, nella disposizione di determinate specie alboree o animali, una sorta di percorso di salvezza che parte dalla natura affianco a Giuseppe, un poco scarna e smorta, al paesaggio più rigoglioso visibile alla destra del Bambino.

A parte ciò, comunque sia, è certo che il dipinto fu fortemente criticato dai contemporanei di Caravaggio. L’aderenza alla realtà della Sacra Famiglia e l’Angelo visto da dietro (novità assoluta), oltre all’invenzione dell’episodio in questione (nessun angelo musicante è mai apparso secondo il Nuovo Testamento in questo momento della storia di Gesù), produssero feroci critiche al povero artista. Soprattutto l’Angelo fu il capro espiatorio di tutta l’opera, tanto che fu anche tacciato di essere troppo lussurioso e spinto per l’aura di sacralità che l’opera stessa avrebbe dovuto suscitare. Nonostante questo, però, Caravaggio è riuscito ad avere una sua piccola rivincita (non solo perché, nel secolo scorso, venne effettivamente riconosciuto come un genio dell’arte): secoli e secoli dopo, infatti, Caravaggio poté riscattarsi. E ciò a causa anche del riconoscimento ufficiale di Caravaggio come un uomo che ha cambiato, modificandola radicalmente, la storia dell'arte (se volete un altro assaggio dell''arte e dello stile caravaggesco provate e cliccare qui) Qualche anno fa un gruppo di musicisti, infatti, ha suonato la stessa musica, seguendo le note visibili sul quadro. Risultato? Pare, una musica davvero celestiale...