Ecco per voi, oggi, una ricostruzione di come doveva essere la zona del presbiterio della vecchia Basilica di San Pietro, quella voluta dall’Imperatore Costantino nel corso del IV secolo per commemorare il santo e sviluppare il suo culto e quello del Cristianesimo. Da questo specifico punto comincia l'intera storia della celeberrima Basilica di San Pietro, un edificio iconico di Roma e della cristianità intera.
Il luogo forse più importante del mondo allora conosciuto, quantomeno per la comunità cristiana. La tomba di San Pietro, quella ritenuta tale almeno, sin dalla sua morte avvenuta, secondo la tradizione, nel 67 d.C., da subito fu oggetto di un’importante volontà di celebrare il suo martirio. Inizialmente San Pietro fu tumulato come tanti altri, in una semplice necropoli che sorgeva a fianco del circo romano dove avvenne la sua esecuzione (secondo la tradizione mediante crocifissione a testa in giù). Come da uso romano, le tombe erano realizzate al di fuori del centro cittadino, oltre le mura, ed anche questo avvenne con San Pietro. Non dimentichiamoci che, a dispetto di quanto si dice, i Romani avevano sempre rispetto per i morti, anche per quelli cristiani. Per questo il corpo di San Pietro non fu distrutto, ma sepolto come tutti gli altri. Da un certo punto di vista questa fu certamente una fortuna!
La tomba di San Pietro è, oggi, un puzzle intricato che è bello comprendere. Dietro la primissima sepoltura dell'apostolo, per evitare che la collinetta retrostante potesse franarci addosso, fu realizzato un muro intonacato di rosso. Sulla destra, e perpendicolare ad esso, fu eretto un altro piccolo muretto, un tramezzo. Qui furono rinvenuti una serie di graffiti che, in seguito, suggerirono agli archeologi che proprio questa fosse la tomba di Pietro. In seguito, sul lato sinistro, fu innalzato un'altra opera in muratura, in modo da circondare, come fossero due li, l'iintera sepoltura. Nello spessore del muro rosso fu ricavata una nicchia in cui, nel secolo scorso, fu ritrovata una piccola cassa contenente una serie di ossa. Nel 1968 papa Paolo VI decise di raccoglieere tali elementi organici e di rinchiderli, uno ad uno, in 19 teche. Una continua evoluzione per il sepolcro del più importante, e famoso, degli apostoli. Immaginiamo i primi cristiani, e Costantino stesso, pregare davanti alla nicchia in cui ci sarebbero le spoglie mortali del santo, una nicchia che nel corso del tempo è andata abbellendosi, come l’immagine qui sotto. Costantino fece erigere un baldacchino a sormontare il luogo sacro, sorretta da colonnine tortili e marmoree che ancora oggi sono visibili nei pilastri giganteschi che circondano agli angoli il nuovo, e celebre, baldacchino bronzeo ad opera di Borromini e Bernini (che fu ispirato proprio dal precedente).
Piccola curiosità: la tomba di San Pietro fu "riscoperta", dopo secoli di modifiche ed interramenti, da alcuni operai ed archeologi poco meno di 80 anni fa, quando scavando per tumulare Papa Pio XI trovarono una piccola nicchia decorata con affresco rosso, e con lettere greche visibili su una delle mura recitanti "Petros Eni" ("Pietro è qui"). O, almeno, questa è la tesi che va per la maggiore, poiché moltissimi dei graffiti presenti sul muro rosso citato in precedenza sono o rovinati o frammentati. Altri, infatti, interpretano le lettere rinvenute sul muro con un "San Pietro in pace". Non solo, poiché furono trovate anche ossa umane risalenti, a seguito di studi e controlli, al I secolo d.C. ed appartenuti ad un uomo abbastanza in là con gli anni. Sarà davvero la tomba di Pietro?