Una delle icone di Roma è il celebre Teatro Marcello, che tanto assomiglia al Colosseo (e per questo è anche chiamato Piccolo Colosseo) ma che, in realtà, svolgeva un ruolo sociale completamente diverso! Ecco dunque alcuni cenni su uno dei monumenti più belli della Roma antica, qualcosa che ancora oggi possiamo ammirare con relativa facilità. 

Il primo a voler realizzare un teatro in muratura in quel punto fu Giulio Cesare, che non esitò a spazzare via un tempio dedicato alla dea Pietas (la "Pietà"). Per questa ragione fu anche aspramente criticato ma, dopotutto, a volte si passa sopra tutto e tutti per il benessere cittadino e per una sana propaganda… Giulio Cesare sfruttò, inoltre, il lato corto e curvo del Circo Flaminio, lo scomparso circo romano che sorgeva proprio lì. Un modo per riutilizzare qualcosa di preesistente, risparmiando tempo, denaro e materiali da costruzione.  Fu solo Augusto, però, a completare l'opera dedicandola a suo nipote, Marcello appunto, che morì in giovane età. Considerando che, pare, fosse lui il preferito di Augusto per la successione al trono, e che ancora oggi ombre aleggiano sulla fine dello sfortunato giovane, forse la sua morte non fu propriamente naturale. Nulla di strano, poiché la storia di Roma, e soprattutto dei possibili eredi al trono di imperatori ancora in vita, è costellata di morti più o meno misteriose. Ciò che qui interessa, però, è che un edificio imperioso come questo fu edificato e dedicato ad un defunto, fatto che stava diventando sempre più comune nella Roma che si stava avviando verso l'Impero. Fatto sta che, alla fine, il teatro prese vita.

Poteva ospitare circa 15.000 spettatori, ed intorno alla cavea vi erano 36 vasi bronzei utili per l'acustica del luogo: le onde sonore potevano rimbalzare da vaso a vaso, dando la possibilità a tutti gli spettatori di sentire bene ciò che gli attori dicevano. Sempre ingegnosi questi romani che, tra l'altro, si premunirono di realizzare nelle fondamenta un grande basamento in calcestruzzo alto 6 metri, utile a rendere impermeabile e resistente la struttura, che sorge ancora oggi non molto lontano dalle rive del Tevere. Le gradinate marmoree su cui si sedevano gli spettatori poggiavano, fondamentalmente, su uno scheletro in tufo ed opere in muratura, una cui larga parte può essere vista ancora oggi con chiarezza. Gli ultimi restauri e ripuliture, tra le altre cose, rendono la visione d’insieme migliore, donandoci a mio parere un colpo d’occhio unico al mondo. Infine è doveroso ricordare come il Teatro Marcello, di cui ancora vediamo due ordine di arcate, fu soggetto a pesanti restauri. Nel '500, addirittura, il terzo ordine fu radicalmente trasformato in residenza privata per la famiglia degli Orsini, tra le più attive e ricche nella Roma del Cinquecento. Si nota distintamente dove terminano le strutture antiche del teatro originale e quelle “nuove” degli appartamenti privati della famiglia nobile. Come spesso capita, l'antico si mischia al moderno...