In questa foto una ricostruzione artistica di uno degli spettacoli più memorabili di tutti i tempi, qualcosa che resero i Romani unici, in questo genere di cose: la naumachia, termine greco, poi riutilizzato dai Romani, che sta ad indicare sia il tipo di spettacolo (battaglia navale) sia il luogo adibito ad ospitarlo. Ma ora è tempo di scoprire meglio come si svolgeva questo incredibile evento, qualcosa che colpisce ancora oggi la nostra immaginazione. 

Immaginate di entrare all’interno di una sorta di stadio con, al posto dell’arena, un bacino o una depressione del terreno piena d’acqua. Ed immaginate poi di assistere alla rappresentazione scenica di una battaglia navale, una riproposizione di un’antica guerra sul mare o una riproduzione di una battaglia in acqua che vide fronteggiarsi Roma ed alcuni dei suoi nemici storici. Tutto questa era la naumachia, un evento che attirava migliaia di persone e che doveva essere costosissimo! Le navi erano vere navi, che si dovevano governare e far "navigare" per il bacino, armate di tutto punto. Spesso all’interno delle navi vi erano mercenari assoldati appositamente, schiavi o prigionieri di guerra a cui veniva promessa salva la vita si avessero fatto per bene il loro lavoro di figuranti. Una sorta di rappresentazione teatrale dal chiaro gusto propagandistico, che per la prima volta fu offerto ai Romani proprio da Giulio Cesare nel 46 a.C., in occasione delle celebrazioni per i suoi trionfi. Nella zona del Campo Marzio, laddove vi era già una depressione naturale del terreno, Cesare fece riempire d’acqua questo bacino, con un ingegnoso sistema d’irrigazione. Poi fu il turno dell’ingresso delle navi, che simularono una battaglia navale con tutti i crismi. Provate ad immaginare, soltanto per un momento, all’atmosfera che si poteva respirare in una speciale occasione come questa: i cittadini che, per un motivo o per un altro, non avevano potuto godere del trionfo diretto delle legioni, non avevano potuto partecipare in prima persona alle campagne militari, ora avevano la possibilità di entrare in contatto con la grandezza di Roma. Una naumachia serviva proprio a saldare lo spirito comunitario dei Romani che, in questo modo, si sentivano parte di una macchina perfetta, capace di soggiogare il mondo intero. Tanta fu la folla e la calca, la voglia di assistere a qualcosa di speciale e unico che, secondo Svetonio, in molti vennero schiacciati dal peso delle persone stesse, morendo inevitabilmente! Immaginate il dispendio di energie e costi, tanto che i Romani videro sole tre naumachie in circa 50 anni! Solo dopo, con l’avvento dell’Impero e l’arrivo di numerose ricchezze proveniente dalle conquiste militari, le naumachie aumentarono di numero. E per quanto riguarda il Colosseo? Davvero avvenne qualcosa di simile nell’Anfiteatro Flavio? Pare proprio di sì, almeno a leggere le parole di Marziale: "Se sei un tardivo spettatore venuto da lontani lidi che oggi per la prima volta assiste al sacro spettacolo, non farti trarre in inganno dalla battaglia navale coi suoi battelli e dalle onde che eguagliano quelle del mare: qui poco fa c'era la terra. Non ci credi?". 

Probabilmente una naumachia si rese protagonista al Colosseo solo in occasione della inaugurazione, quando ancora l’ipogeo era ligneo ed in assenza, dunque, delle mura che ancora oggi possiamo vedere e che andarono a formare i sotterranei. Almeno questa è la teoria più accreditata, poiché c’è chi, semplicemente, afferma che il racconto di Marziale, poeta vicino agli imperatori della dinastia Flavia il quale, di conseguenza, aveva tutto l’interesse a tesserne le lodi, sia una pura invenzione. Dopotutto non abbiamo prove archeologiche certe che attestano come il Colosseo fosse stato teatro di un evento così impressionante, nessuna evidente prova fisica che lo spettacolo quasi immaginifico raccontato, in poche righe, da Marziale sia davvero stato messo in atto. Sicuramente il Colosseo fu teatro di altrettanti spettacoli ed eventi che i Romani apprezzarono apertamente, come le famose venationes di cui tratto in questo articolo. Ancora una volta, inoltre, vi invito a pensare a quanto costosa e dispendiosa, in termini economici, pratici ed organizzativi, potesse essere una naumachia. E la cosa incredibile è che, fondamentalmente, tutto ciò che realizzato con l’unico scopo di far divertire i Romani, facendoli sentire parte integrante di quella grande civiltà in grado di sconfiggere ogni avversità, che sia un nemico in battaglia o un evento apparentemente impossibile da organizzare. Una cosa è certa: deve essere stato uno spettacolo unico!